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LA STRAMILANO DI LUCIANO

Pubblicato il 21.3.16

image3,2,1 Bang!!!! Partiti!!!! Sugli insegnamenti del grande Luciano Spalletti, cerco di aggredire subito gli spazi ed evitare di rimanere intrappolato nella ressa degli oltre 6.000 partecipanti che hanno preso parte alla Stramilano Half Marathon 2016. Così dopo alcune centinaia di metri riesco ad agganciare i due Valbossini Francesco Conte e Davide Bisulca ed insieme iniziare ad impostare un buon ritmo gara.
Facendo un passo indietro…..alle sette, giù dalla branda dopo una nottata un po’ troppo ansiosa (????),mi preparo con calma e con discreto anticipo mi avvio verso il parcheggio di Lampugnano dove incontro i primi Valbossini (Francesco Conte, Davide Bisulca, Giuseppe Russo e Giovanni Giamberini). La giornata è limpida e con piacevolissima temperatura. In metro si parla su come impostare la gara…personalmente mi proponevo, gambe permettendo e dalle ripetute sui 3000mt in previsione della prossima Maratona, di fermare il crono a 1h24’59’’.
Giunti sul posto troviamo altri Valbossini (Gianluca Guidali, Luigi Feroldi, Paolo Anese); ci cambiamo e si comincia con il riscaldamento e poi subito in griglia dove, dopo un’attesa di venti minuti (!!!!!!), finalmente si parte. La gara scorre liscia, le sensazioni sono positive, il percorso sembra stranamente più agevole del solito, dopo pochi chilometri sento incitare il mio nome (era il Mister Mario Zanotti, grandissimo!!!!!). le mie ripetute proseguono regolari rispettando i tempi che mi ero proposto e permettendomi di allungare leggermente sugli altri due Valbossini. A cinque km dalla fine, alla soglia dell’ultimo “3000”, sento che le gambe stanno bene e provo a forzare leggermente (sempre con la paura di saltare da un momento all’altro) fino a che, a 2km dall’arrivo, vengo raggiunto da Francesco C., come da tattica di corsa studiata a tavolino (J), che mi trascina con un’ottima progressione fino all’arrivo e che per questo ringrazio: due casacche valbossine “volavano” tra due ali di folla una dietro l’altra su Corso Sempione bello come le Champs Elysees. All’ingresso dell’Arena le gambe non le sento più ma ormai è finita e grattando dal fondo del barile le ultime energie, mi impongo lo sprint finale. Il Conte, con eccessiva sfrontatezza (J), mi piazza uno scatto portentoso e mi soffia il 20° posto di categoria ma la delusione immediatamente svanisce quando sotto il gonfiabile dell’arrivo, il crono si ferma a 1h22’48’’ al di là di ogni più rosea ed ottimistica aspettativa!!! ancora non ci credo!!!!! Ormai i Keniani sono solo a 23 minuti di distanza!!!!!
Chiedo scusa per la noia dell’articolo, la composizione non è il mio forte, ma considerato che mi è stato “simpaticamente imposto” come pegno per il risultato conseguito, l'ho assolto con enorme piacere!
Ciao a tutti!
W Runners Valbossa, W l’Italia, W la ROMA (quest’ultima per i miei amici tifosi!!!!)
Luciano.

5 commenti
  1. Anonimo 21 marzo 2016 alle ore 19:56  

    Grande! Quale noia!? Sei divertente!
    Alberzek

  2. Francesco Conte 21 marzo 2016 alle ore 22:37  

    Grande Lucianooooo!!!!!

  3. Gianmarco 22 marzo 2016 alle ore 15:51  

    Bel racconto, mi hai fatto sentire in gara. Bello il concetto di gara divisa in 3.000: un tempone, ha funzionato!

  4. STEFANO 22 marzo 2016 alle ore 20:31  

    bravississimoooo
    adesso a Roma non puoi non fare il PB
    Styv

  5. Paolo Negretto 24 marzo 2016 alle ore 14:55  

    Bell'articolo tutt'altro che noioso. Complimenti