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Mezza delle due Perle

Pubblicato il 4.2.13

di Andrea Poggioni

1h30'01'' non è certamente un gran tempo a livello assoluto ma per me ha valore per vari motivi.
Il primo è che rappresenta il mio personale sulla distanza anche se migliora di poco il precedente che era di soli 4 miseri secondi superiore e risaliva alla mezza dei tre comuni di Tradate del 2004.
Il secondo perché non facevo mezze dalla gita sociale di Parma del 2009.
Il terzo perché non è stata minimamente preparata in quanto nell'ultimo periodo sto facendo molto allenamento in montagna e zero ripetute o velocità.
Il quarto perché uscito in una gara che non è fatta per fare il tempo e ho deciso di partecipare circa 10 giorni fa parlando con la Poggina la quale mi ha detto: “si dai, se vai a farla vengo anche io a fare un giro al mare”.
Per un come me è difficile trovare una gara su asfalto che non faccia subentrare la noia della ripetitività e la strada che conduce da Santa Margherita Ligure a Portofino si rivela un percorso a me favorevole. Sono circa 5 km che devono essere percorsi due volte in un senso e due nel senso opposto con variante tra le vie di Santa Margherita che serve ad ottenere la giusta distanza. La strada è leggermente ondulata e tutta a curve seguendo fedelmente il profilo della costa con il mare prima a sinistra all'andata e poi a destra nel ritorno.
Arrivati a Portofino si deve scendere fino alla famosa piazzetta in cui è situata l'inversione di marcia e ci si immette in uno stretto vicolo di acciottolato con anche dei gradini da salire.
Trovo bello e stimolante vedere in senso opposto dapprima chi mi precede e poi chi mi insegue.
In partenza mi trovo abbastanza avanti in quanto vedo che ci sono molti atleti, infatti il commentatore informa che siamo quasi 1800. Si parte e all'inizio il ritmo è un po' elevato. Dopo 3 km cerco di impostare il mio ritmo ma la mia irregolarità cronica mi porta a fare l'elastico con km più veloci e km più lenti. Vivo un momento di crisi tra il km 12 e il 15 poi mi do una scossa e mi riprendo. Forse è in questa fase che mi gioco la possibilità di scendere sotto l'ora e trenta, accidenti. Al km 16 guardo il crono e faccio qualche calcolo realizzando che potrei fare il best time.
Cavoli non ci avevo pensato, avevo detto a Marti che pensavo di fare circa 1h40' e invece adesso mi tocca fare fatica. Vabbè, proviamoci!
Cerco di attaccarmi a qualche atleta che tenga un ritmo a me congeniale e mi rendo conto che però nei tratti di salita io riesco a non diminuire il ritmo così non mi basta una lepre, devo trovarne una nuova dopo ogni salitella.
Sta diventando un lavoro, una fatica fisica e anche mentale. Passo da momenti di buone sensazioni ad altri in cui capisco perché non facevo mezze da tre anni e mezzo. 18, 19, 20 km ci siamo quasi, c'è un po' di vento contrario ma cerco di non curarmene. Vedo il cartello dei 21 km e parto per uno sprint assurdo; vedo in lontananza il cronometro che inesorabile scandisce il tempo, leggo ancora 1,29 ma i metri che mi separano dal tappeto azzurro sono troppi per evitare che il settore dei minuti cambi aspetto.
Va bene lo stesso, anzi pensandoci meglio va benissimo. Quando feci il tempo precedente avevo 35 anni, adesso ne ho quasi 44. Certamente all'epoca correvo da poco e avevo meno esperienza. Però l'avevo preparata apposta seguendo i dettami di Fulvio Massini.

Lo ammetto, sono contento. Ero partito per fare una gita e ho vissuto una bella giornata con una gara molto piacevole.
Ma di una cosa sono certo, passerà ancora del tempo prima che mi venga nuovamente la voglia di fare una mezza. La voce dei monti mi chiama.

Buone corse a tutti.

Il Poggio

6 commenti
  1. Rita 4 febbraio 2013 alle ore 10:06  

    Leggendo il tuo articolo ho percecito entusismo e soddisfazione, ed è sempre così quando riusciamo a portare a casa "il personale", la fatica è ben ripagata.
    Bravo Poggio!

  2. Anonimo 4 febbraio 2013 alle ore 10:57  

    grande poggio!! complimenti
    alessio

  3. "Lo zio" Gabry 4 febbraio 2013 alle ore 11:05  

    Grandissimo...il personale vale doppio perchè ottenuto su una gara e un terreno che non ami, e soprattutto senza preparazione specifica...a volte nelle gare, come nella vita, le cose che vengono meglio sono quelle fatte senza programmazione, all'ultimo momento, senza alcuna pressione.. Bravo!

  4. DualMarco 4 febbraio 2013 alle ore 14:34  

    Bravo Andrea!!! .. anche l'asfalto ti da soddisfazioni!
    dual

  5. tillo 4 febbraio 2013 alle ore 18:06  

    Andrea, ricordo Mary 3,06 in maratona, forse peggio di te, ma hai un saaaaacco di tempo x fare meno di 1,25!!!!!!!!

  6. tillo 4 febbraio 2013 alle ore 18:08  

    scusate 3,00,06