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Terza ed ultima parte dell'avvincente novella del misterioso autore che sveleremo... alla fine della storia.
Pazientate

Buona lettura

IL RISCATTO DEGLI EMARGINATI.

3^ parte

......

Il meccanico era intento nella sua opera pia del pompaggio ma, invece di concentrarsi su ciò stava facendo, aveva gli occhi inchiodati sulle cosce della ragazza, velate da un super sexy paio di calze a rete autoreggenti; questa leggerezza stava per far verificare una terribile strage, infatti la tetta della sbucciabanane era gonfia come una mongolfiera tanto che Irina stava già lentamente sollevandosi dal terreno!A quel punto Il Signor Tona intervenne verbalmente sul meccanico e lo riprese in una maniera così ferma ma nel contempo decisa ed educata che la meretrice, nonostante i fumi del liquore che le offuscavano un poco la mente, rimase colpita in maniera così profonda che ebbe un fremito di intensa commozione tanto che pianse; mai prima d'ora un uomo aveva preso le sue difese in quel modo.Mentre il trucco pesantemente colorito scendeva copioso misto alle lacrime dalle gote, tanto da formare una piccola inondazione altamente tossica, Irina sentì un fragoroso scoppio provenire dal petto: la tetta destra si era squarciata ; livida di rabbia pose uno sguardo fulminante verso il meccanico e stava già per aggredirlo ma ne di lui erano rimasti solo alcuni poveri resti tra i quali la mano che teneva ancora stretta la pompa.Poi si ricordò che quella sgonfia era la sinistra; allora abbassò lentamente gli occhi e ciò che vide la lasciò di stucco; un lungo dardo acuminato le aveva trapassato il petto così benevolmente foderato.Quella freccia l'aveva scagliata il dio dell'amore in persona: nientepopomimenoche Cupido.Il signor Tona e Irina si guardarono negli occhi con commovente passione: lui aveva già un inizio di cataratta che ostruiva in parte il campo visivo ed offuscava le immagini mentre lei aveva 3 paia di lenti a contatto tipo multicolor sovrapposte in modo che l'iride avesse la parvenza del vestito di Arlecchino.A causa di questo le immagini trasmesse dai loro nervi ottici, che finivano nei meandri degli encefali per essere poi trasformate in sensazioni, probabilmente non rappresentavano il reale specchio della verità perché quegli stessi cervelli, contemporaneamente, mandarono gli impulsi nervosi alle corde vocali dei due i quali pronunciarono all'unisono un "ti amo" con tanta e tale enfasi amorosa che addirittura un serial-killer di inaudita spietatezza, al parco in cerca della vittima quotidiana, si mise a piagnucolare come una donnicciola effemminata. Approfittando di quel momento di così intenso amore, la neonata coppia non perse ulteriore tempo; i primi due personaggi che si trovarono a passare nei paraggi, furono assoldati dalla coppia affinché fungessero da testimoni al loro matrimonio.Volevano convolare a giuste nozze il più presto possibile, cogliere al volo l'attimo fuggente. Uno era il serial-killer che, felice per aver trovato la vittima corrispondente al suo ideale, dovette a malincuore rimandare l'omicidio a data da destinarsi, previa accondiscendenza della persona da trapassare; l'altro testimone designato era una ragazza che si stava recando al lavoro.Una signorina magra-magra dalla carnagione bianca-bianca che lavorava come ragazza-immagine presso un'impresa di pompe funebri, tra le più frequentate dai giovani della città: la " Balla con il morto".Il signor Tona corse, come mai era riuscito a fare in tutti i suoi lunghi anni di pratica sportiva, verso la sua automobile; aveva le ali ai piedi tanto che se sulla sua strada avesse incontrato Mercurio, il messaggero degli dei, lo avrebbe lasciato alle spalle e anche senza lavoro perché avrebbero assunto lui, veloce come era in quel momento topico della sua vita, tanto monotona fino a pochi momenti prima.In men che non si dica era già di ritorno, verso quello strano trio composto dalla signorina Zybylijawvjnya, il serial-killer e la ragazza delle pompe (funebri).Caricò tutti sulla Bianchina coupé e al massimo della velocità si diresse verso un convento sul famigerato Monte Citorio, luogo sinistro e lugubre, dove viveva, praticamente in clausura, un suo vecchio amico d'infanzia, anche lui ex dirigente di una grande fabbrica che, dopo essere stato sull'orlo di una crisi di nervi aveva abbandonato tutto e tutti, quindi si era rifugiato in quel luogo sacro e lontano dal mondo assumendo il nome di Fra Stornato.Bruciò i 19 chilometri di strada tortuosa ed impegnativa, nel tempo record di 4 ore, 6 minuti e 27 secondi.Il killer e la ragazza-immagine furono stipati nel bagagliaio e quando scesero dall'auto schiacciati e stropicciati avevano avuto ben 18 orgasmi e mezzo, quasi uno mille metri; dopo questa esperienza mistic-orgiastica lui aveva espresso il desiderio di convertirsi ad un gruppo pacifista mentre lei invece aveva preso la decisione di diventare obesa e rossa di carnagione.Fu una cerimonia mesta ma carica di pathos, i due testimoni continuavano ad avere amplessi a raffica tipo Kalaschniov, tanto che Fra Stornato era continuamente costretto a riprendere i due perché si dessero un poco di contegno, visto il luogo e il momento ma alla fine gli sposini riuscirono a dire il fatidico "si" e finalmente coronare il loro sogno d'amore esploso in maniera così devastante.Dopo otto mesi dodoci ore e ben cinque minuti nacque una bellissima bimba e, quando venne al mondo, aveva già la seconda misura di reggiseno; fu battezzata con il nome Mara.Il signor Tona ora è diventato un'altra persona, il matrimonio e la paternità lo hanno completamente cambiato; un cambiamento che ha interessato anche Irina.Prima di conoscersi, si potevano considerare degli emarginati sociali, pur vivendo un'esistenza completamente agli antipodi; ora con la loro unione si sono in qualche modo riscattati, finalmente fanno la vita che hanno sempre sognato di fare. Attualmente la ex sbucciabanane lavora come sbucciapatate per una ditta di patatine fritte; ogni tanto si prostituisce ancora, ma lo fa soltanto nei giorni prefestivi infrasettimanali comunque il suo è un vizio che sta man mano regredendo.Il signor Tona è diventato quasi irriconoscibile infatti bestemmia, dice scurrilità irripetibili, sputa per terra, ha fatto fallire e con estremo godimento la ditta per la quale lavorava, la sera poi va allo Zanzi Bar, locale di ritrovo dei clochard della città, si ubriaca e torna a casa all'alba e si diverte pure a tamponare la sua Bianchina contro altre auto o i muri; il sabato sera si reca al parco a contattare le meretrici ex colleghe della moglie e ne carica sempre tre o quattro in auto alle quali impartisce gratuitamente lezioni di Kamasutra.Una cosa però gli è rimasta nel cuore e probabilmente lo accompagnerà per il tempo che gli rimarrà da vivere: la passione della corsa.Del resto, come avrebbe potute essere diversamente, ......con una figlia che si chiama Mara Tona !
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il vostro fff

3 commenti
  1. Anonimo 13 febbraio 2009 alle ore 00:16  

    Io l'ho conosciuta la figlia del Sig. Tona..e chi l'avrebbe mai detto!! E' una tosta...!!
    Grande storia degna di un grande autore...
    Non aveva capito "nessuno" che eri tu! Mitico!

  2. Anonimo 13 febbraio 2009 alle ore 11:59  

    Grande racconto.
    Grande fff

  3. Anonimo 14 febbraio 2009 alle ore 09:18  

    l'unica cosa "grande" e "mitica" che potrei fare ora dopo essere stato svergognato è una vita monastiaca lontano dalla civiltà in un luogo triste e solitario come Via Montenapolene a Milano.
    chiedo scusa a tutti per averVi provocato disturbi gastrointestinali ma è roba di 10 anni fà minimo, allora ero giovane un po'grillato, ora invece.....uguale!
    salutissimi